lunedì 4 gennaio 2010

L'Acqua a Copenhagen
Breve nota su un’iniziativa che non é piaciuta ai potenti (USA ed EU)

di Riccardo Petrella*

L’iniziativa di far includere la problematica dell’acqua, in quanto tale, nell’agenda dei negoziati sul clima nell’ambito dell’UNFCCC, ed in particolare, in occasione della COP 15 a Copenhagen, é nata a conclusione della Conferenza “ Fare Pace con l’Acqua”, organizzata al Parlmento Europeo, nei giorni 11 e 12 febbraio 2009, dal World Political Forum, su iniziativa dell’IERPE, con il sostegno dei gruppi parlamentari europei (estrema destra esclusa) e delle autorità federali e regionali del Belgio.

venerdì 9 ottobre 2009

PER L’ACQUA NELL’AGENDA DEI NEGOZIATI DI COPENHAGEN
SUL CAMBIAMENTO CLIMATICO


Noi, cittadini abitanti in Italia, espressione di credenze religiose e tradizioni morali diverse,
- accomunati dalla condivisione del grande valore del diritto universale ad una vita umanamente e socialmente dignitosa per tutti,
- nel rispetto del grande patrimonio comune costituito dall’insieme di tutte le specie viventi,
- convinti che é venuto il tempo, per l’Umanità, di concretizzare il “buon vivere insieme” a livello globale e planetario, condividendo, a tal fine, la consapevolezza che l’acqua rappresenta oggi il campo di vita più critico e più strutturante del divenire dell’Umanità,


CHIEDIAMO


1. che la problematica dell’acqua sia inclusa, in quanto tale, nell’agenda dei negoziati della Conferenza di Copenhagen (COP 15). Il più grande negoziato mondiale in corso sul divenire dell’Umanità e della vita del pianeta non può essere centrato soltanto sui problemi energetici. Per più di tre miliardi di esseri umani il problema principale oggi é l’alimentazione, l’accesso all’acqua, la salute. Un accordo sul clima deve includere anche l’acqua, la terra, la salute.

2. che il “Trattato di Copenhagen” approvi il principio di dare il via ai lavori di definizione e di approvazione di un Protocollo Mondiale sull’Acqua da definire nel periodo 2010-2012. Le basi scientifiche e tecniche necessarie per tale Protocollo esistono grazie all’immenso lavoro compiuto dalle Agenzie delle Nazioni Unite nel corso degli ultimi 30 anni sul piano delle conoscenze, analisi, dati, strumenti di misurazione e di valutazione, esperienze concrete.

3. che la Conferenza di Copenhagen riconosca l’urgenza di un Patto Mondiale per l’Acqua da porre sotto l’egida delle Nazioni Unite, concretizzato nel Protocollo, sottolineando a tal fine la necessità per la Comunità internazionale di disporre di uno strumento efficace di azione e di cooperazione mondiale quale una “United Nations Water Authority”, dotata di autonomia nei confronti dei grandi interessi economici, finanziari e commerciali privati e dei paesi più forti nel campo dell’acqua.

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